La Storia
“LA TERRA È VIVA” UN DIALOGO MAI INTERROTTO.
“L’unico movente di tutte le idee che cercherò di esporre, è il mio rispetto illimitato per la Natura, in tutte le sue forme, in tutte le sue manifestazioni, in tutti i suoi misteri, in tutti i suoi miracoli che noi andiamo via via scoprendo e che non dovremo mai desistere dall’ammirare”.
Mario Incisa della Rocchetta, “La terra è viva”
Mario Incisa della Rocchetta, “La terra è viva”
La Visione e la Missione
Preservare e sviluppare
La passione che alimenta Tenuta San Guido è maturata sotto la guida di una buona stella che racchiude secoli di storia. Tradizione e cultura sono le radici del nostro marchio.
Le Eccellenze
Un biosistema fondato sull’equilibrio tra uomo e natura
Tenuta San Guido è il risultato di una lunghissima tradizione, di un messaggio etico che si tramanda di generazione in generazione. Racchiude diverse eccellenze, il vino, la Razza Dormello Olgiata e il Rifugio Faunistico Padule di Bolgheri.
Cultura
Una dote preziosa
“IL BOUQUET CHE STAVO CERCANDO” Mario Incisa della Rocchetta
I Marchesi Incisa della Rocchetta sono fra i protagonisti della storia d’Italia, dall’alto Medioevo fino all’affacciarsi dell’età barocca e oltre. Mario Incisa della Rocchetta nasce a Roma nel 1899 da famiglia piemontese, studia agraria a Pisa e coltiva fin da subito una forte inclinazione per l’agronomia, con il sogno, già negli anni Venti, di trovare la perfezione nell’agricoltura e nel rispetto della Terra. Si trasferisce in Maremma negli anni ‘40 dopo aver sposato Clarice della Gherardesca nel 1930, discendente di una delle famiglie più antiche della Toscana, quella del conte Ugolino cantato da Dante nella Divina Commedia. Il Marchese intuisce subito che si tratta di uno dei più straordinari biotipi dell’Europa mediterranea e inizia a sperimentare alcuni vitigni francesi, concludendo che il cabernet, di fatto così lontano dalla tradizione toscana e piemontese, rispettivamente del sangiovese e del nebbiolo, “ha il bouquet che stavo cercando”.
È così che, grazie alle prime marze avute dai Duchi Salviati di Migliarino (nei pressi di Pisa), impianta nei terreni che dalla rocca di Castiglioncello degradano in dolci colline fino al mare il primo vigneto di cabernet sauvignon, siamo nei primi anni 40. Sappiamo, in realtà, che accanto ai cabernet (sauvignon e franc), i vitigni impiegati nel primo impianto erano vari e spaziavano dal canaiolo al ciliegiolo a varietà a bacca bianca. La selezione massale, orientata al solo utilizzo del cabernet sauvignon, arriva in epoca più recente tra il 1960 e il 1968.
È così che, grazie alle prime marze avute dai Duchi Salviati di Migliarino (nei pressi di Pisa), impianta nei terreni che dalla rocca di Castiglioncello degradano in dolci colline fino al mare il primo vigneto di cabernet sauvignon, siamo nei primi anni 40. Sappiamo, in realtà, che accanto ai cabernet (sauvignon e franc), i vitigni impiegati nel primo impianto erano vari e spaziavano dal canaiolo al ciliegiolo a varietà a bacca bianca. La selezione massale, orientata al solo utilizzo del cabernet sauvignon, arriva in epoca più recente tra il 1960 e il 1968.
Cultura
L’INTUIZIONE DI MARIO INCISA
LA GENESI DI SASSICAIA
Mario aveva intuito una straordinaria somiglianza tra i suoi terreni di Bolgheri e la regione di Graves a Bordeaux, per via di un suolo principalmente ghiaioso e ciottoloso, misto ad argilla, molto favorevole per la produzione di grandi rossi. Nel 1944 decide dunque di impiantare il primo vigneto di Cabernet Sauvignon, poco più di un ettaro di superficie vitata ad un’altezza di circa 400 metri sul livello del mare, nella zona di Castiglioncello di Bolgheri. Siamo agli albori del Sassicaia. Dal 1945 al 1967 il Sassicaia rimane un prodotto strettamente privato, riservato alla famiglia e agli amici. La prima annata ad apparire sul mercato è quella del 1968.
Luigi Veronelli per primo si accorge della grandezza di quel vino:
“Ben vestito e brillante, bouquet fitto e contegnoso in sé, di non comune scontrosa eleganza … nerbo consistente nella stoffa ben strutturata.”
(Luigi Veronelli, Panorama, 1974)
Luigi Veronelli per primo si accorge della grandezza di quel vino:
“Ben vestito e brillante, bouquet fitto e contegnoso in sé, di non comune scontrosa eleganza … nerbo consistente nella stoffa ben strutturata.”
(Luigi Veronelli, Panorama, 1974)
Cultura
Un messaggio etico da tramandare alla famiglia
NICOLÒ INCISA DELLA ROCCHETTA E LA COSTRUZIONE DI UN’AZIENDA FAMILIARE
Dopo la laurea in Economia all’Università di Ginevra nel 1959, Nicolò Incisa affianca il padre Mario nella gestione della proprietà di famiglia, traducendo quel suo messaggio etico in chiave imprenditoriale con lo scopo di far conoscere le eccellenze del suo territorio.
“Parlando della nostra esperienza, possiamo dire di essere stati fortunati nel secolo scorso. Tenuta San Guido è riuscita a sopravvivere durante la Seconda guerra mondiale, le attività agricole sono andate avanti. Un esempio incoraggiante di come passione e perseveranza, anche nei momenti difficili, possano alla fine trasformarsi in qualcosa di straordinario.”
Nicolò Incisa della Rocchetta
Nicolò Incisa della Rocchetta
Cultura
IL CONTRIBUTO DI NICOLÒ INCISA
NELLA TRACCIA DEL PASSATO CON LO SGUARDO AL FUTURO
Nicolò Incisa ha calcato le orme del padre e ne ha tradotto il pensiero in chiave imprenditoriale, sviluppando e facendo conoscere le eccellenze di un territorio.
Lo sviluppo dell’azienda riguarda l’introduzione sul mercato del Sassicaia, la realizzazione di nuovi impianti viticoli e l’inizio di relazioni con i clienti, importatori e collezionisti di tutto il mondo.
Oggi Presidente Onorario, Nicolò Incisa negli ultimi 15 anni ha creato e guidato un team di manager, in modo da consolidare e assicurare l’evoluzione dell’azienda in continuità con i valori originari.
Cultura
La terza generazione
LA STORIA CONTINUA
Oggi la terza generazione della famiglia come produttori di vino è rappresentata da cinque cugini con il compito di preservare questa cultura, esaltandone e accrescendone i valori. A Priscilla, figlia di Nicolò Incisa, il compito di rappresentare e raccontare, come responsabile delle relazioni esterne, il legame indissolubile che c’è tra l'azienda e la famiglia, una squadra con competenze e passioni eterogenee, cresciuta dentro e fuori i confini della Tenuta, e legatissima a questo territorio.
I loro figli guardano al futuro con gli stessi occhi dei genitori e delle generazioni precedenti. Con un senso di grande responsabilità, consapevoli e motivati dal fatto che a loro è affidata la storia e la continuità della Tenuta San Guido.
I loro figli guardano al futuro con gli stessi occhi dei genitori e delle generazioni precedenti. Con un senso di grande responsabilità, consapevoli e motivati dal fatto che a loro è affidata la storia e la continuità della Tenuta San Guido.
Cultura
“La Tenuta San Guido per me è un’eredità culturale e naturale da preservare e tramandare alle generazioni future. Qui è come se il tempo non fosse mai passato ma niente è fermo, tutto è vivo”
Priscilla Incisa della Rocchetta
Il Territorio
La poesia dei luoghi
QUELLA PORZIONE DI TERRA DI TOSCANA...
L’antica e splendida terra che Clarice della Gherardesca riceve in eredità è un parco mediterraneo disteso fra la collina dell’eremo-fortezza di Castiglioncello e la costa di dune e padule.
Una proprietà di 2.500 ettari nel cuore della Maremma che si estende su una superficie di 13 chilometri dalla collina al mare e corre lungo il celebre viale di cipressi.
Una proprietà di 2.500 ettari nel cuore della Maremma che si estende su una superficie di 13 chilometri dalla collina al mare e corre lungo il celebre viale di cipressi.
Così appare nei ricordi del Carducci:
“[…] il cerchio della mia fanciullezza e della mia prima adolescenza. Ivi vissi, o, per meglio dire, errai, dal 1838 all’aprile del 1849.” (Giosuè Carducci, Lettere)
“[…] il cerchio della mia fanciullezza e della mia prima adolescenza. Ivi vissi, o, per meglio dire, errai, dal 1838 all’aprile del 1849.” (Giosuè Carducci, Lettere)
Il Territorio
Un corridoio tra il mare e la collina
DISEGNATO DAI CIPRESSI DI CARDUCCIANA MEMORIA
Una sensazione di pace accompagna Tenuta San Guido in tutta la sua estensione: dai tomboli di sabbia creati dalla brezza marina, tra i lecci e i frassini che ombreggiano il padule, fino al viale dei cipressi. Quei famosi cipressi letterari che, solcando uliveti, campi coltivati e piste dei cavalli, conducono alla porta di Bolgheri. Poi, voltando a destra, la strada Bolgherese che dà accesso alle vie impervie, e finalmente, immerso in un vasto bosco di macchia mediterranea, Castiglioncello di Bolgheri, la culla del Sassicaia.
Il Territorio
MICROCLIMA E TERRITORIO
LE CONDIZIONI PEDOCLIMATICHE
I terreni, parzialmente argillosi, posti a un’altitudine compresa fra i 60 e i 400 metri sul livello del mare, con esposizione a ovest/sud-ovest, mostrano caratteristiche morfologiche diverse e composite, con una forte presenza di zone calcaree ricche di alberese, di gabbro e di sassi.
Il clima ha una sua peculiarità: l’abbraccio di colline che si estende da Bibbona a Castagneto protegge i vigneti e gli oliveti dai venti di nord-est, mentre in estate questo corridoio è rinfrescato dalle brezze marine. L’energia e la luce del sole si riflettono sul mare irradiando le colline che a loro volta trattengono la brezza marina e generano umidità rinfrescante. I boschi, fitti e incontaminati, costituiscono uno straordinario polmone naturale. Questo è il microclima che caratterizza Tenuta San Guido.
Il clima ha una sua peculiarità: l’abbraccio di colline che si estende da Bibbona a Castagneto protegge i vigneti e gli oliveti dai venti di nord-est, mentre in estate questo corridoio è rinfrescato dalle brezze marine. L’energia e la luce del sole si riflettono sul mare irradiando le colline che a loro volta trattengono la brezza marina e generano umidità rinfrescante. I boschi, fitti e incontaminati, costituiscono uno straordinario polmone naturale. Questo è il microclima che caratterizza Tenuta San Guido.
Le Persone
L‘IMPOSTAZIONE DI NICOLÒ INCISA
“Il nostro impegno per l'azienda di famiglia e il nostro attaccamento alla terra è un vero punto di forza. Altrettanto importanti sono la dedizione, le competenze e la visione delle persone con le quali lavoriamo”
Nicolò Incisa della Rocchetta, Presidente Onorario di Tenuta San Guido
Nicolò Incisa della Rocchetta nasce a Roma nel 1936 dove vive fino al 1942, anno in cui si trasferisce a Bolgheri. Nel 1948 inizia i suoi studi in Svizzera presso il collegio Le Rosey, sulle rive del Lago Lemano, e nel 1959 si laurea presso l'Università di Ginevra con un Bachelor of Science in Economia. Tornato in Italia, affianca il padre Mario Incisa nella gestione dell’azienda agricola di famiglia, ne raccoglie il messaggio e lo mette in pratica nel concreto lavoro quotidiano. Negli anni Nicolò costruisce l’azienda che oggi conosciamo, che vede al fianco della famiglia la visione strategica e la competenza tecnica di manager specializzati. Nicolò Incisa è oggi Presidente Onorario di Tenuta San Guido.
Nicolò Incisa della Rocchetta, Presidente Onorario di Tenuta San Guido
Nicolò Incisa della Rocchetta nasce a Roma nel 1936 dove vive fino al 1942, anno in cui si trasferisce a Bolgheri. Nel 1948 inizia i suoi studi in Svizzera presso il collegio Le Rosey, sulle rive del Lago Lemano, e nel 1959 si laurea presso l'Università di Ginevra con un Bachelor of Science in Economia. Tornato in Italia, affianca il padre Mario Incisa nella gestione dell’azienda agricola di famiglia, ne raccoglie il messaggio e lo mette in pratica nel concreto lavoro quotidiano. Negli anni Nicolò costruisce l’azienda che oggi conosciamo, che vede al fianco della famiglia la visione strategica e la competenza tecnica di manager specializzati. Nicolò Incisa è oggi Presidente Onorario di Tenuta San Guido.
Le Persone
Una visione imprenditoriale
CHE GUARDA LONTANO E AGISCE NEL PRESENTE
Amministrare e accompagnare un’azienda di famiglia con una tradizione antica e un marchio di valore significa guardare da qui a decine di anni, e non fermarsi al domani o al dopodomani.
Si tratta di un esercizio che implica strategia e visione, ascolto e opera, in un dialogo ininterrotto con generazioni vecchie e nuove.
Si tratta di un esercizio che implica strategia e visione, ascolto e opera, in un dialogo ininterrotto con generazioni vecchie e nuove.
Le Persone
Il futuro che si costruisce sull’esperienza
Alessandro Berlingieri
“Tenuta San Guido è un’azienda agricola che guarda al futuro mantenendo le sue tradizioni, basate sulla ricerca, l’osservazione e lo sviluppo delle eccellenze della Natura, nel rispetto della Terra, degli animali e delle persone che la abitano e la lavorano. Questi sono gli assets su cui investiamo per crescere nella qualità dei nostri prodotti ed arricchire il territorio creando valore per azionisti, dipendenti, clienti e fornitori.
Alla famiglia, che pone al centro la passione per l’arte della Natura ed il senso di responsabilità nei confronti della comunità, si affianca un management di professionisti che permette un miglioramento costante con interventi mirati a non stravolgere l’armonia dell’ecosistema e che portano a risultati sostenibili nel tempo. Così l’allevamento, il rifugio faunistico e la macchia, nonché la voluta e ricercata artigianalità del nostro lavoro, contribuiscono tutti al successo dei nostri prodotti”.
Alessandro Berlingieri, Amministratore Delegato dal 2018, Presidente di Tenuta San Guido dal 2022.
Alla famiglia, che pone al centro la passione per l’arte della Natura ed il senso di responsabilità nei confronti della comunità, si affianca un management di professionisti che permette un miglioramento costante con interventi mirati a non stravolgere l’armonia dell’ecosistema e che portano a risultati sostenibili nel tempo. Così l’allevamento, il rifugio faunistico e la macchia, nonché la voluta e ricercata artigianalità del nostro lavoro, contribuiscono tutti al successo dei nostri prodotti”.
Alessandro Berlingieri, Amministratore Delegato dal 2018, Presidente di Tenuta San Guido dal 2022.
Le Persone
La qualità del prodotto come priorità
Carlo Paoli
“Ogni giorno osserviamo l’evoluzione della terra e dei suoi prodotti e attingiamo dalla memoria per trovare soluzioni nuove che diano loro maggior valore. Gli insegnamenti dei mentori e l’esperienza acquisita nei molti anni che abbiamo alle spalle, guidano le nostre azioni quotidiane, in un processo di crescita aziendale che guarda anzitutto alla qualità del prodotto e alla cura del territorio dal quale ha origine. Accogliere le aspettative di chi apprezza il nostro lavoro e assecondarle per migliorarle, questo è il nostro dovere e la nostra sfida”.
Carlo Paoli, Direttore Generale e responsabile di produzione dal 2009, Amministratore Delegato di Tenuta San Guido dal 2025.
Carlo Paoli, Direttore Generale e responsabile di produzione dal 2009, Amministratore Delegato di Tenuta San Guido dal 2025.
Le Persone
ARTI E MESTIERI: L’ARTIGIANATO CHE SI FA ARTE NELL’ESERCIZIO DEL MESTIERE
L’artigianato rurale è il tratto distintivo di un’azienda che pensa da famiglia. A Tenuta San Guido a fare scuola sono i gusti e non le tendenze, le umane inclinazioni e non le regole dettate da altri. Quando la minuzia e la cura del dettaglio sono più importanti dell’opera finita, qui l’artigianato si fa così esclusivo da avvicinarsi all’arte.
Molti, con diverse professionalità, sono gli uomini e le donne che lavorano a Tenuta San Guido, sposando la condotta etica dell’azienda e trasferendola nell’esercizio delle proprie competenze.
Molti, con diverse professionalità, sono gli uomini e le donne che lavorano a Tenuta San Guido, sposando la condotta etica dell’azienda e trasferendola nell’esercizio delle proprie competenze.