GUIDALBERTO

OLTRE VENT'ANNI DI SPERIMENTAZIONE

Un taglio fatto alla maniera bordolese

GUIDALBERTO DELLA GHERARDESCA, UN ANTENATO DA RICORDARE

Guidalberto segna il nuovo millennio: l’annata 2000 si affaccia sul mercato con un prezzo più accessibile rispetto al Sassicaia e con una bevibilità meno complessa, ma non è provvisto di potenzialità di invecchiamento. Non vuole calcare le orme del Sassicaia ma proporsi, piuttosto, come un vino che racconti un’altra vocazione del territorio di Tenuta San Guido.
Nell’etichetta è ritratto l’oratorio di San Guido e il vino prende il nome dall’antenato Guidalberto della Gherardesca, pioniere della conversione agricola. Siamo nei primi decenni del 1800 quando Guidalberto della Gherardesca edifica i primi opifici, le prime chiese e il celebre viale dei cipressi, alberi utili a segnare i confini tra le colture diverse, in una prima fase. Il valore ornamentale dei cipressi alti e schietti che corrono in duplice filar, arriva in un secondo momento.
Guidalberto

Venti anni di sperimentazione

UNA GENESI AFFINE A QUELLA DEL SASSICAIA

Dopo oltre vent’anni di analisi e sperimentazioni, oggi il Guidalberto, un blend di Cabernet Sauvignon e Merlot, è un vino dal temperamento chiaro che bene interpreta il suo territorio. Abbraccia uno stile più giovane che ricerca profumi e dolcezza al palato, caratteristiche che il Merlot sa regalare anche in un affinamento relativamente breve.


“Ha una bevibilità piena e appagante, con una sua personalità diversa da quella del Sassicaia, ma affine per eleganza e sapidità. La complessità e la sua struttura ne determinano una grande potenzialità di invecchiamento e affinamento nel lungo tempo.” Carlo Paoli, Direttore Generale Tenuta San Guido