La Storia

“LA TERRA È VIVA” UN DIALOGO MAI INTERROTTO.

“L’unico movente di tutte le idee che cercherò di esporre, è il mio rispetto illimitato per la Natura, in tutte le sue forme, in tutte le sue manifestazioni, in tutti i suoi misteri, in tutti i suoi miracoli che noi andiamo via via scoprendo e che non dovremo mai desistere dall’ammirare”. 


Mario Incisa della Rocchetta, “La terra è viva”
La Visione e la Missione

Preservare e sviluppare

La passione che alimenta Tenuta San Guido è maturata sotto la guida di una buona stella che racchiude secoli di storia. Tradizione e cultura sono le radici del nostro marchio. 
Le Eccellenze

Un ecosistema fondato sull’equilibrio tra uomo e natura

Tenuta San Guido è il risultato di una lunghissima tradizione, di un messaggio etico che si tramanda di generazione in generazione. Racchiude diverse eccellenze, il vino, la Razza Dormello Olgiata e il Rifugio Faunistico Padule di Bolgheri.
Cultura

Una dote preziosa

“IL BOUQUET CHE STAVO CERCANDO” Mario Incisa della Rocchetta

I Marchesi Incisa della Rocchetta sono fra i protagonisti della storia d’Italia, dall’alto Medioevo fino all’affacciarsi dell’età barocca e oltre. Mario Incisa della Rocchetta nasce a Roma nel 1889 da famiglia piemontese, studia agraria a Pisa e coltiva fin da subito una forte inclinazione per l’agronomia, con il sogno, già negli anni Venti, di trovare la perfezione nell’agricoltura e nel rispetto della Terra. Si trasferisce in Maremma negli anni ‘40 dopo aver sposato Clarice della Gherardesca nel 1930, discendente di una delle famiglie più antiche della Toscana, quella del conte Ugolino cantato da Dante nella Divina Commedia. Il Marchese intuisce subito che si tratta di uno dei più straordinari biotipi dell’Europa mediterranea e inizia a sperimentare alcuni vitigni francesi, concludendo che il cabernet, di fatto così lontano dalla tradizione toscana e piemontese, rispettivamente del sangiovese e del nebbiolo, “ha il bouquet che stavo cercando”.
È così che, grazie alle prime marze avute dai Duchi Salviati di Migliarino (nei pressi di Pisa), impianta nei terreni che dalla rocca di Castiglioncello degradano in dolci colline fino al mare il primo vigneto di cabernet sauvignon, siamo nei primi anni 40. Sappiamo, in realtà, che accanto ai cabernet (sauvignon e franc), i vitigni impiegati nel primo impianto erano vari e spaziavano dal canaiolo al ciliegiolo a viti a bacca bianca. La selezione massale, orientata al solo utilizzo del cabernet sauvignon, arriva in epoca più recente tra il 1960 e il 1968.
Cultura

Castiglioncello di Bolgheri

IL VIGNETO STORICO

Mario aveva intuito una straordinaria somiglianza tra i suoi terreni di Bolgheri e la regione di Graves a Bordeaux, per via di un suolo principalmente ghiaioso e ciottoloso, misto ad argilla, molto favorevole per la produzione di grandi rossi.  Dal 1945 al 1967 il Sassicaia rimane un prodotto strettamente privato, riservato alla famiglia e agli amici. La prima annata ad apparire sul mercato è quella del 1968. 

Luigi Veronelli per primo si accorge della grandezza di quel vino:

“Ben vestito e brillante, bouquet fitto e contegnoso in sé, di non comune scontrosa eleganza … nerbo consistente nella stoffa ben strutturata.”

(Luigi Veronelli, Panorama, 1974)
Cultura

Un messaggio etico da tramandare alla famiglia

NICOLÒ INCISA DELLA ROCCHETTA E LA COSTRUZIONE DI UN’AZIENDA FAMILIARE

Dopo la laurea all’Università di Ginevra in Economia nel 1955, Nicolò Incisa affianca il padre Mario nella gestione della proprietà di famiglia, traducendo quel suo messaggio etico in chiave imprenditoriale con lo scopo di far conoscere le eccellenze del suo territorio.
Cultura

La sostenibilità ambientale e mentale

NELLA TRACCIA DEL PASSATO CON LO SGUARDO AL FUTURO


La lungimiranza di Nicolò Incisa porta l’azienda a diventare una moderna impresa che alla tradizione familiare affianca la competenza di manager indipendenti che fanno evolvere l’azienda e garantiscono la continuità dei valori della Tenuta, accompagnando le nuove generazioni nel conservare e sviluppare questo patrimonio.
Cultura

La terza generazione

LA STORIA CHE SI RIPETE

Oggi la terza generazione della famiglia come produttori di vino è rappresentata da cinque cugini con il compito di preservare questa cultura, esaltandone e accrescendone i valori. A Priscilla, figlia di Nicolò Incisa, il compito di rappresentare e raccontare, come responsabile delle relazioni esterne, il legame indissolubile che c’è tra l'azienda e la famiglia, una squadra con competenze e passioni eterogenee, cresciuta dentro e fuori i confini della Tenuta, e legatissima a questo territorio. 

I loro figli guardano al futuro con gli stessi occhi dei genitori e delle generazioni precedenti. Con un senso di grande responsabilità, consapevoli e motivati ​​dal fatto che a loro è affidata la storia e la continuità della Tenuta San Guido.
Cultura

“La Tenuta San Guido per me è un’eredità culturale e naturale da preservare e tramandare alle generazioni future. Qui è come se il tempo non fosse mai passato ma niente è fermo, tutto è vivo”

Priscilla Incisa della Rocchetta
Il Territorio

La poesia dei luoghi

QUELLA PORZIONE DI TERRA DI TOSCANA...

L’antica e splendida terra che Clarice della Gherardesca riceve in eredità è un parco mediterraneo disteso fra la collina dell’eremo-fortezza di Castiglioncello e la costa di dune e padule.
Una proprietà di 2.500 ettari nel cuore della Maremma che si estende su una superficie di 13 chilometri dalla collina al mare e corre lungo il celebre viale di cipressi.
Il Territorio

Un corridoio tra il mare e la collina

DISEGNATO DAI CIPRESSI DI CARDUCCIANA MEMORIA

Una sensazione di pace accompagna Tenuta San Guido in tutta la sua estensione: dai tomboli di sabbia creati dalla brezza marina, tra i lecci e i frassini che ombreggiano il padule, fino al viale dei cipressi. Quei famosi cipressi letterari che, solcando uliveti, campi coltivati e piste dei cavalli, conducono alla porta di Bolgheri. Poi, voltando a destra, la strada Bolgherese che dà accesso alle vie impervie, e finalmente, immerso in un vasto bosco di macchia mediterranea, Castiglioncello di Bolgheri, la culla del Sassicaia.
Il Territorio

MICROCLIMA E TERRITORIO

LE CONDIZIONI PEDOCLIMATICHE

I terreni, parzialmente argillosi, posti a un’altitudine compresa fra i 60 e i 400 metri sul livello del mare, con esposizione a ovest/sud-ovest, mostrano caratteristiche morfologiche diverse e composite, con una forte presenza di zone calcaree ricche di alberese, di gabbro e di sassi.

Il clima ha una sua peculiarità: l’abbraccio di colline che si estende da Bibbona a Castagneto protegge i vigneti e gli oliveti dai venti di nord-est, mentre in estate questo corridoio è rinfrescato dalle brezze marine. L’energia e la luce del sole si riflettono sul mare irradiando le colline che a loro volta trattengono la brezza marina e generano umidità rinfrescante. I boschi, fitti e incontaminati, costituiscono uno straordinario polmone naturale. Questo è il microclima che caratterizza Tenuta San Guido.
Le Persone

L‘IMPOSTAZIONE DI NICOLO’ INCISA

“Il nostro impegno per l'azienda di famiglia e il nostro attaccamento alla terra è un vero punto di forza. Altrettanto importanti sono la dedizione, le competenze e la visione delle persone con le quali lavoriamo”

Nicolò Incisa della Rocchetta, Presidente Onorario di Tenuta San Guido

Nicolò Incisa della Rocchetta nasce a Roma nel 1936 dove vive fino al 1942, anno in cui si trasferisce a Bolgheri. Nel 1948 inizia i suoi studi in Svizzera presso il collegio Le Rosey, sulle rive del Lago di Ginevra, dove nel 1955 si laurea presso l'Università di Ginevra con un Bachelor of Science in Economia. Tornato in Italia, affianca il padre Mario Incisa nella gestione dell’azienda agricola di famiglia, ne raccoglie il messaggio e lo mette in pratica nel concreto lavoro quotidiano. Negli anni Nicolò costruisce l’azienda che oggi conosciamo, che vede al fianco della famiglia la visione strategica e la competenza tecnica di manager specializzati. Nicolò Incisa è oggi presidente onorario di Tenuta San Guido.
Le Persone

Una visione imprenditoriale

CHE GUARDA LONTANO E AGISCE NEL PRESENTE

Amministrare e accompagnare un’azienda di famiglia con una tradizione antica e un marchio di valore significa guardare da qui a decine di anni, e non fermarsi al domani o al dopodomani.
Si tratta di un esercizio che implica strategia e visione, ascolto e opera, in un dialogo ininterrotto con generazioni vecchie e nuove.
Le Persone

Il futuro che si costruisce sull’esperienza

Alessandro Berlingieri

“Tenuta San Guido è un’azienda agricola che guarda al futuro mantenendo le sue tradizioni, basate sulla ricerca, l’osservazione e lo sviluppo delle eccellenze della Natura, nel rispetto della Terra, degli animali e delle persone che la abitano e la lavorano. Questi sono gli assets su cui investiamo per crescere nella qualità dei nostri prodotti ed arricchire il territorio creando valore per azionisti, dipendenti, clienti e fornitori.
Alla famiglia, che pone al centro la passione per l’arte della Natura ed il senso di responsabilità nei confronti della comunità, si affianca un management di professionisti che permette un miglioramento costante con interventi mirati a non stravolgere l’armonia dell’ecosistema e che portano a risultati sostenibili nel tempo. Così l’allevamento, il rifugio faunistico e la macchia, nonché la voluta e ricercata artigianalità del nostro lavoro, contribuiscono tutti al successo dei nostri prodotti”.

Alessandro Berlingieri, presidente e amministratore delegato di Tenuta San Guido

Alessandro Berlingieri nasce nel 1968 a Milano, cresce a Venezia dove la sua famiglia risiede. Di formazione classica, frequenta l’università Cà Foscari di Venezia specializzandosi in Business Administration e legge. Dopo vari anni di esperienza come Manager Consultant in varie aziende italiane e europee, Alessandro inizia gestire insieme al padre nel 2009 l’azienda agricola e immobiliare di famiglia. Grazie a questo rafforza la sua passione per la natura e i cavalli. Una lunga amicizia tra le famiglie ha portato nel 2017 il Marchese Nicolò Incisa della Rocchetta ad invitare Alessandro ad entrare nel consiglio di amministrazione di Tenuta San Guido. Dal 2018 è amministratore delegato di Tenuta San Guido e dall’estate 2022 ricopre anche la carica di presidente.
Le Persone

La qualità del prodotto come priorità

Carlo Paoli

“Ogni giorno osserviamo l’evoluzione della terra e dei suoi prodotti e attingiamo dalla memoria per trovare soluzioni nuove che diano loro maggior valore. Gli insegnamenti dei mentori e l’esperienza acquisita nei molti anni che abbiamo alle spalle, guidano le nostre azioni quotidiane, in un processo di crescita aziendale che guarda anzitutto alla qualità del prodotto e alla cura del territorio dal quale ha origine. Accogliere le aspettative di chi apprezza il nostro lavoro e assecondarle per migliorarle, questo è il nostro dovere e la nostra sfida”.

Carlo Paoli, direttore generale e responsabile di produzione di Tenuta San Guido.

Carlo Paoli nasce a Livorno nel 1964 da famiglia di origine genovese. La sua formazione di base avviene in collegio a Perugia, si diploma a Pistoia come perito agrario e si specializza, in seguito, come Agrotecnico con indirizzo enologico. Inizia a lavorare in ambito agronomico da molto giovane, durante gli studi. Nel 1984 inizia a svolgere mansioni base, viene presto coinvolto dalla Regione Toscana nello sviluppo agricolo, in qualità di tecnico e consulente aziendale. Nel 1992 ricopre la carica di direttore di Confagricoltura e si specializza in tecnologie alimentari. Svolge intanto, come libero professionista, attività di consulenza per varie realtà toscane, alcune nel bolgherese, nel 2000 assume la direzione generale di un’azienda vinicola del territorio. Dal 2009 è direttore generale della Tenuta San Guido dove gestisce sia la direzione enologica che quella amministrativa.
Le Persone

Arti e mestieri: l’artigianato che si fa arte nell’esercizio del mestiere

l’artigianato rurale è il tratto distintivo di un’azienda che pensa da famiglia. A Tenuta San Guido a fare scuola sono i gusti e non le tendenze, le umane inclinazioni e non le regole dettate da altri. Quando la minuzia e la cura del dettaglio sono più importanti dell’opera finita, qui l’artigianato si fa così esclusivo da avvicinarsi all’arte.

Molti, con diverse professionalità, sono gli uomini e le donne che lavorano a Tenuta San Guido, sposando la condotta etica dell’azienda e trasferendola nell’esercizio delle proprie competenze.